00 23/05/2004 20:09
cos'è l'aikido
In tutto il mondo la gente usava combattere con spade, lance ed altre armi, se non avevano armi usavano i pugni o lottavano col corpo; le tecniche di combattimento erano quasi sempre le stesse in tutto il mondo fino all’invenzione delle armi da fuoco, il cui uso cambiò completamente il modo di combattere in guerra.

In Giappone le armi da fuoco furono importate dai Portoghesi nel 1543 ed i Giapponesi cominciarono rapidamente a costruirne autonomamente. Attorno al 1890 tali armi erano usate nei combattimenti durante le guerre e fornirono prova di essere più efficaci delle armi tradizionali, nonostante l’uso fosse ancora limitato dalla lenta produzione.

Nel 1600 il Giappone era dominato prima dal clan dei Totukawa e successivamente da quello dei Tokugawa il quale creò un sistema di dominazione attraverso i Samurai. Al fine di stabilizzare il loro dominio, l’uso e la produzione delle armi da fuoco furono proibiti, così come fondamentalmente qualsiasi comunicazione con il resto del mondo. Tutto ciò portò per oltre 250 anni l’opportunità di sviluppare metodi di combattimento senza armi da fuoco, al contrario del resto del mondo dove venivano usate quasi esclusivamente.

Dal 1800 l’Europa cominciò a colonizzare la Cina, tralasciano il Giappone poiché molto piccolo e più difficilmente raggiungibile; al contrario l’America, sempre interessata alla Cina, intendeva usare il Giappone quale porto di appoggio prima di raggiungerla. Così attorno al 1860 gli Americani sbarcarono in Giappone imponendo in un porto il loro territorio.Allorquando anche l’Europa pretese un porto quale punto di appoggio, il Giappone sentì il pericolo di essere colonizzato come avvenuti in Cina e decise di creare un forte esercito per difendersi sia dall’America che dall’Europa: questo portò al divieto di usare le spade ed alla ripresa della produzione di armi da fuoco, sicuramente più efficaci per combattere i due Paesi.

I clan dei Samurai che mantenevano la tradizione delle tecniche della spada non condivisero tale divieto e tentarono di conservare la tradizione in tutti i modi; uno di questi fu quello di convertire l’uso delle spade dalla lotta allo sport; fu così dato avvio al Judo (le cui tecniche provengono da un’arte marziale che non usava la spada) ed al Kendo (basato su tecniche della spada ma divenne poi uno sport), successivamente anche al Karate (anch’esso privo di spade ma utilizzante il bastone).

Queste arti marziali di tipo “sportivo” ebbero sviluppo nelle università e quelle arti marziali che non volevano diventare semplice sport erano chiamate Kobudo e Jujitsu. Il Daitoryu Jujitsu era un tipo di Jujitzo inventato da un maestro che amava la spada ed era diventato esperto nel maneggiarla sviluppando tecniche basate sull’abilità del utilizzo, rendendo il Daitoryu simile al Kendo. Questa disciplina divenne poi la base tecnica dell’Aikido.

Nello sviluppo delle tecniche veniva via via accantonato l’uso della spada specializzando invece le tecniche nell’utilizzo delle stesse nella vita quotidiana, per strada, nella società; Dopo la seconda guerra mondiale si espandeva la convinzione che il Giappone non avrebbe dovuto combattere più e che la gente non avrebbe dovuto avere alcun’arma, né da fuoco né spade; la gente predilesse il combattimento per strada senza armi o, al massimo, con bastone o coltello: in questa situazione nacque l’Aikido.

Il cardine dell’Aikido era (ed è) quello di controllare la situazione senza combattere, risolvere i conflitti evitando lo scontro: questa la filosofia principale.

Successivamente arrivò l’idea della difesa personale, in cui non esiste alcuna differenza tra l’attacco e la difesa. In effetti quando un individuo compie una certa azione contro un’altra persona, viene definita tale azione “attacco” e quando la persona reagisce si identifica tale sua azione quale “difesa”; quindi la difesa è permessa solo quando vi è un attacco. Se l’attacco avviene senza armi si può attendere fino a quando arriva effettivamente a danneggiarci e, in quel momento, si può fare qualcosa al riguardo; ma se l’attacco usa armi da fuoco o altre altamente sviluppate, è praticamente impossibile difendersi dopo l’inizio di tale attacco. Significa che bisogna sparare prima che l’altra persona ci spari: da qui nasce l’idea di conoscere in anticipo l’intenzione dell’altro.Se un individuo impugna una pistola, un poliziotto dubita della sua intenzione ed immediatamente gli intima di deporre l’arma e di alzare le mani, ma se è buio cosa dovrebbe fare il poliziotto? Forse il poliziotto è costretto a sparare prima che possa farlo l’altro; la domanda è quindi se il poliziotto giudichi la situazione correttamente oppure no. Se l’attacco e la difesa avvengono tra due Stati, sarà più complicato identificare la situazione; può succedere che uno Stato sia attaccato ma non sappia da chi, oppure che possa supporre la provenienza di tale attacco da parte di un suo nemico e cominci a reagire in nome della difesa. Mentre tra due persone questa reazione è definita vendetta ed è vietata; poiché in ogni caso il Governo può punire il criminale così che la vittima non debba vendicarsi, tra due Stati, invece, non esiste altra autorità superiore e la reazione, la vendetta, è permessa. Nuovamente quindi, non è facile distinguere la vendetta dalla difesa. L’intera disquisizione nasce dal fatto che gli atti definiti“attacco” “difesa” o “vendetta” sono la stessa cosa: è solo questione di interpretazione.

L’Aikido non è neanche una difesa personale; la difesa è uguale all’attacco e se l’attacco non accade la difesa non è necessaria. In Aikido è possibile abbracciare una filosofia completamente nuova: l’Aikido è una via che crea situazioni in cui l’ attacco è difficile si realizzi

Credo questa sia l’unica via per la pace.

Doshu