Voci di Piazza L'area virtuale dell'associazione

[Racconto in costruzione] "A dark story"

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    Lilithx77x
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    Registrato il: 06/11/2002
    Admin
    Habituè
    00 09/02/2007 16:44
    Jake si svegliò di soprassalto, madido di sudore, dopo uno di quegli incubi che lo tormentavano ormai da settimane.
    Il respiro ansante, cercava di ristabilire il contatto con la realtà che tra sonno e veglia lo opprimeva come il peso delle coperte che non riusciva più a sopportare. Con un calcio le allontanò da sé, esponendo il corpo nudo alla leggera brezza che proveniva dalla finestra socchiusa.
    Con un sospiro si passò le mani tra i capelli sudati, rendendosi conto che qualcosa non andava: le sue dita erano affondate in una sostanza vischiosa...
    Allarmato arrancò fino al comodino per accendere la luce.
    La prima cosa che vide fu la propria mano ricoperta di sangue e subito dopo, lo sguardo che correva frenetico da una parte all'altra della stanza, il sangue sulle lenzuola, sul tappeto, sulle pareti, sui mobili, il sangue sul pavimento e il sangue che marchiava il suo corpo.
    Cos'era accaduto? Si domandò con orrore. Da dove proveniva tutto quel sangue?


    Rosa
    La parola per proseguire



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    Lilithx77x
    Post: 2.198
    Registrato il: 06/11/2002
    Admin
    Habituè
    00 15/02/2007 10:43
    Posto il seguito da parte di un nuovo amico che ha qualche problema con il forum...Speriamo risolva presto e si unisca a noi [SM=g27817]

    ***
    Non curandosi del freddo che cominciava a scuotere il suo corpo nudo,e del fatto di essere sotto schoc,si mise in ascolto pronto a cogliere ogni più piccolo rumore, ma non udi' nulla di sospetto ,tranne il ritmico gocciolio del rubinetto della cucina rimbalzare rumorosamente nel lavello in inox,per il resto l'appartamento versava nel più totale silenzio.Decise allora di seguire la scia di sangue che portava verso il corridoio,ma istintivamente prima di oltrepassare la soglia della sua camera,diede un'occhiata fugace oltre la porta ,ritraendosi quasi di scatto,non che fosse terrorizzato,questo termine non faceva parte del suo profilo caratteriale,si era sempre vantato di essere una persona estremamente razionale ,quasi calcolatrice,ma prudente si , non aveva idea di che cosa fosse successo ,perciò era meglio stare allerta, era chiaro che tutto quel sangue “poteva presagire solo al peggio. Nessuno lo stava aspettando al varco ,dietro allo stipite con l'accetta sollevata e pronta a rovinare sulla sua fronte ( dividendo in due un cervello che non era niente male, per non parlare poi del suo bellissimo taglio di capelli alla moda costato la bellezza di 80 dollari ), come un anguria matura divisa senza sforzo alcuno da un semplice coltello.Oltrepassò la porta della sua camera da letto infilandosi nel corridoio e guardandosi istintivamente alle spalle,la sua nudità lo metteva a disagio ma ora non era il momento di preoccuparsene,se ne sarebbe occupato in seguito e non sarebbe stato facile togliersi tutto quel sangue di dosso.La scena che gli si presentò davanti perlopiù l'aveva già immaginata nella sua mente:Impronte insanguinante di mani lungo gran parte della parete di destra,il vaso decorato di rose multicolore regalo di jane quando ancora frequentava l'accademia di belle arti a terra in frantumi,la piccola scarpiera laccata di bianco comperata insieme ad un asta,rovesciata sul fianco come pure il cordless poggiato su di essa,notò la cornetta insanguinata,evidentemente il malcapitato aveva tentato di chiedere soccorso, ma apparentemente senza riuscirci.Per un attimo la sua mente corse al pensiero di jane,ed un brivido improvviso lo investi' come un fendente a mani unite,ma jane non avrebbe potuto essere in pericolo,si trovava ormai da due settimane in Italia e precisamente a Venezia per uno stage, comunque si ripromise di chiamarla non appena ebbe scoperto quale macabro evento fosse accaduto nella sua dimora.Si diresse guardingo verso il soggiorno seguendo ora gocce di sangue rappreso sempre più rade,fu allora che scorse davanti alla porta di ingresso, il corpo senza vita riverso sulla schiena di una giovane ragazza, che non avrebbe potuto avere più di vent'anni.I bellissimi occhi blu di lei non ancora vacui sembravano fissarlo imploranti, lineamenti delicati,stupendi capelli a riccioli d'orati intrisi di sangue, come pure il corpo snello ed asciutto.Giaceva seminuda con solo un paio di mutandine di pizzo rosa,i suoi seni piccoli ,rotondi e sodi erano cosparsi di un qualcosa che a prima vista sembrava panna spray,o schiuma gel per capelli,e sull'addome uno squarcio di una decina di centimetri sottolineava la causa della morte.Quale perverso psicopatico avrebbe potuto fare del male ad una simile creatura? pensò ,poi qualcosa attirò la sua attenzione,vicino al corpo della ragazza c'era qualcosa,sembrava un biglietto da visita,si! era proprio un biglietto da visita,si chinò per raccoglierlo e mentre fece per rialzarsi,percepi' un repentino movimento alle sue spalle,tentò di girarsi, ma non ne ebbe il tempo,udi' solo un dolore sordo alla testa poi si fece tutto buio.

    Il risveglio fù tutt'altro che dolce,un dolore pulsante appena sopra la tempia sinistra,la gola arida come se avesse vagabondato per dei giorni nel deserto alla ricerca di un goccio d'acqua,e perdipiù era quasi inprigionato in un letto che non riconobbe come suo,da un groviglio di fili e tubicini che gli precludevano di alzarsi a sedere.La luce fioca e la vista offuscata, non gli impedirono di scorgere in penombra dietro una tendina a mò di separè,accanto ad un altro letto una figura aggraziata che riconobbe subito come infermiera.Lauren,cosi' si chiamava si incamminò verso di lui "come si sente signor Stanton"? gli chiese con voce calma e allo stesso tempo sensuale,"dove mi trovo"? rispose jake con una domanda,"si trova al Samaritan hospital,”Samaritan?”ripetè jake incredulo,”ma non esiste nessun Samaritan qui’ a Melbourne”,”difatti non siamo a Melbourne signor Stanton,siamo a Camberra” ,e lo disse con un filo di sarcasmo nella voce.Jake stava per replicare,quando entrarono nella stanza a passo spedito due uomini,uno alto ,robusto ,dai lineamenti marcati,che si qualificò come ispettore bianchi,Jake aveva intuito già dall’accento che doveva avere origini Italiane,ma non immaginava che si trattasse proprio di un ispettore della polizia Italiana,l’altro più basso di statura ,mascella squadrata e dallo sguardo volpino,era un detective Australiano.Il Bianchi si rivolse alla bella infermiera (trentenne,nubile,bisessuale,nonché amante del sesso estremo,ma di questo ne era al corrente soltanto Roxane la sua amica del cuore e qualcosa di più) “le dispiacereb” non fece in tempo a terminare la frase,che la bella infermierina se ne stava già andando,”nessun problema”rispose sexy Lauren.

    I due supersbirri fissarono jake (ora l’espressione volpina di Australiaman era svanita) e gli occhi di Italiansbirro erano ridotti quasi a due minuscole fessure.Parlarono all’unisono in tono severo,”Jake stanton lei è accusato dell’omicidio di Danielle Everland”,che cosaaa??.



    By flydragon


    ***

    Aspettiamo una nuova parola per proseguire...



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    lark
    Post: 6.107
    Registrato il: 07/05/2002
    Città: PINEROLO
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    Frequent
    00 15/02/2007 10:54
    E' possibile usare la punteggiatura ogni tanto? [SM=g27828]
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    Lilithx77x
    Post: 2.200
    Registrato il: 06/11/2002
    Admin
    Habituè
    00 15/02/2007 10:59
    I commenti nell'apposita discussione per favore!
    [SM=x287603]
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    dragonfly64
    Post: 1
    Registrato il: 14/02/2007
    Passante
    Newbie
    00 19/02/2007 03:20
    Dark story
    Ciao a tutti,mi scuso per la mia ignoranza riguardo internet,forum ecc,ma sono ai primi approcci.
    Comunque la parola magica per continuare sarebbe STELLA.
    Un bacio alle lady,una stretta di mano ai man.
  • Conte del Seprio
    00 26/04/2007 14:06
    "Sappiamo tutto del progetto Stella Rossa" continuò con voce ferma e severa l'ispettore. L'altro al suo fianco rideva sotto i baffi (e che baffi, neri e spessi come una spazzola). Jake non aveva parole. Tentò di balbettare qualcosa ma quei due lo intimorivano più di tutta quella maledetta e incredibile storia. L'unica frase che gli venne fuori di bocca fu: << Datemi dell'acqua...".
    In quel mentre l'appariscente infermiera si ripresentò nella stanza con una bacinella di acciaio e un asciugamano elengantemente portato sulle sue braccia bianche come il latte. Si avvicinò a Jake e guardandolo negli occhi, iniziò a pulire la ferita fra i suoi capelli, orribilmente raggrumati di sangue. Solo allora Jake, sentendo pungere la testa come se degli aghi la stessero attanagliando, si accorse che qualcuno si era anche premurato di dargli qualche punto di sutura. Gli italiani si fecero un po' da parte e Bianchi si accese una sigaretta. L'infermiera canticchiava una canzone, mentre la stanza si riempiva di fumo. Ma era giorno o notte? Si lasciò andare ancora, osservando i tratti da gatta di Lauren... doveva essere di origine slava, pensava, guarda che occhi...

    Altre donne. Danielle Everland, Marlene Bergmann. I due nomi si associarono, ma una era morta adesso, lo hanno detto loro! Quel maledetto viaggio in Germania Est, prima della caduta del muro, che ho aveva legato per la vita a due donne...

    Prossima parola: Alexander Platz
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    Lilithx77x
    Post: 2.249
    Registrato il: 06/11/2002
    Admin
    Habituè
    00 11/05/2007 12:50
    Alexander Platz.
    Il ricordo di quel giorno prendeva lentamente forma nei pensieri annebbiati di Jake...
    Il sole era sorto da poco e una leggera foschia avvolgeva il profilo di Berlino. Camminava velocemente, le mani in tasca, stringendosi nel cappotto che offriva un misero scudo dal freddo pungente di quella mattina d'inverno. Alzò il colletto per ripararsi il collo e da una delle tasche estrasse un pacchetto di sigarette, ne accese una, portandosela alle labbra con la mano guantata.
    Gli sbuffi del fumo si confondevano con il suo respiro.
    Poi arrivò.
    Lei lo avrebbe aspettato sotto l'orologio, l'unica certezza della sua vita in quell'istante era che l'avrebbe trovata lì ad attenderlo.
    Non sapeva esattamente cosa lo aveva spinto a mollare tutto e a prendere il primo volo per la città sconosciuta in cui vagava, non era mai stato in Europa prima e probabilmente se non avesse trovato quel libro il pensiero di andarci non lo avrebbe neanche sfiorato.
    Eppure ora era lì e in qualche modo doveva cavarsela.
    Gettò a terra il mozzicone di sigaretta e lo calpestò appiattendolo sul terreno.
    Eccola.
    Marlene lo aspettava composta proprio sotto l'orologio, guardava il cielo, avvolta nella bianca stola. Presto avrebbe nevicato. Ogni volta che lei aveva quell'espressione accadeva.
    C'erano ancora molte cose che Jake non riusciva a spiegarsi, pensò sollevando le spalle.
    Poi il suo sguardo fu attratto dalle labbra rosse della ragazza e ogni altro pensiero smise di avere importanza. Quelle labbra lucide gli facevano perdere ogni controllo di sè...
    - Jake - la voce morbida e carezzevole di Marlene lo fece trasalire, riportandolo alla realtà di una fredda mattina d'inverno - Sei in ritardo tesoro - lo rimproverò con un sorriso.
    - Hai portato ciò che ti ho chiesto? - Tagliò corto l'uomo.
    - Certamente, tesoro - Gli sussurrò in un orecchio incollando il proprio corpo morbido al suo. Il respiro caldo contro lo pelle fredda lo fece vibrare. Marlene scostò i lembi della stola di pelliccia quel tanto che bastava da far introdurre una mano a Jake che lentamente si tolse uno dei guanti e, tendendo stretta la donna, le carezzò il collo lasciando che la sua mano scivolasse verso il basso.
    Nel tepore del corpo caldo di Marlene le dita di Jake incontrarono la copertina di pelle rugosa e screpolata...
    Quanto aveva atteso quel momento...ed ora, sfiorandole appena, tremava di fronte a ciò che lo attendeva tra le pagine custodite dalla donna dalle labbra di velluto...
    Marlene si strinse ancora di più a lui, incollando la bocca a quella di Jake. Le distanze si annullarono e la mano che esitava non potè più trattenersi. Afferrò il volumetto e si abbandonò al bacio.


    ***
    La mia parola per continuare: violino