Ieri sera al Forum di Assago (MI) ...
"The lord of the dance" di Michael Flatley
Ha debuttato nel 1996, con un seguito di oltre 50 milioni di spettatori in 36 paesi; in Italia era approdato 4 anni fa, al Forum di Assago, in prima nazionale.
La
tradizione celtica, con tutto il mistero delle fiabe nordiche, è il trampolino di lancio di "The Lord of the dance", un'invincibile armata di ballerini dal fiato lungo e dalle gambe portentose, capaci di frenetiche cavalcate su giochi di punta e tacco: in scena sono trentotto, accompagnati da sei musicisti, due violiniste e una cantante.
L'idea di base nasce dalla canzone "Lord of the Dance", composta nel'63 da Sidney Carter per narrare la storia degli Shakers, una particolare variante di cristiani di Manchester costretti a emigrare in America nel 1774 per le loro attività coreutiche, per dar vita a comunità dove uomini e donne vivevano separati, forse per non destare ulteriore scandalo.
Michael Flatley, ex muratore nato a Chicago da genitori irlandesi, ha affidato il successo all’abilità dei suoi piedi, assicurati per venticinque milioni di dollari: campione mondiale di danza irlandese ad appena sedici anni, è riuscito ad affermare nello show business un genere relegato alle feste di folklore, coniugando l’anima celtica, aulici girotondi e gighe gaeliche al musical da grande arena, di cui mette a frutto gli effetti più spettacolari, con suoni dilatati e scene fortemente ritmate. Il risultato di questa contaminazione è uno show di grande impatto che utilizza luci (firmate da Patrick Woodroffe, lightdesigner richiesto dai Depeche Mode, Tina Turner, Michael Jackson e Phil Collins) e sound da concerto rock, per raccontare l’eterna lotta tra bene e male, nel cuore di una natura potente e divinizzata, che scandisce le stagioni dell’uomo e lo piega alle sue leggi. La contrapposizione tra il Signore della Danza e le Forze del Male è rappresentata in chiave drammaturgico-coreografica, con duetti e sfide corali; come in ogni favola a lieto fine, l'algido Lord of the Dance sconfigge il cattivo Dark Lord, il bravo danzatore Tom Cunningham, mentre lo spiritello Helen Egan ci regala magie e botti pirotecnici.
Le scene stilizzate, con simboli accennati che rimandano all'
iconografia celtica, sono ideate dai coniugi Park, autori di allestimenti per i Rolling Stones, gli U2, Elton John e i Pink Floyd.
La colonna sonora del musical, composta da Ronan Hardiman, è stata disco d’oro in Australia, Canada e Stati Uniti.
In scena nelle date italiane una delle quattro compagnie che girano costantemente il mondo, la Troupe One destinata all'Europa, con il giovane Michael Edwards nei panni del protagonista.
Meritava davvero di essere visto! [SM=x77401]
Lilith
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)O( "An Ye Harm None, Do What Ye Will" )O(
[Modificato da Lilithx77x 02/03/2004 10.04]